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Enel, nel trimestre balzo dell'utile del +44,2%

Enel, nel trimestre balzo dell'utile del +44,2%

Risultato netto +86,8%, l'Ebitda cresce dell'11,6%. Cfo De Angelis: 'Fiduciosi di raggiungere tutti gli obiettivi 2024'

ROMA, 09 maggio 2024, 20:19

Redazione ANSA

ANSACheck

. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Enel archivia il primo trimestre 2024 con l'Ebitda ordinario a 6,1 miliardi di euro in crescita dell'11,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un balzo del 44,2% dell'utile netto ordinario a 2,2 miliardi. Lo rende noto il gruppo energetico indicando il risultato netto del gruppo a 1,931 milioni di euro in aumento dell'86,8%. 

 "I solidi risultati del primo trimestre 2024 confermano l'efficacia delle azioni manageriali intraprese con il Piano strategico 2024-2026, nonché la resilienza del nostro modello di business in tutti i Paesi di presenza". Così il Cfo di Enel Stefano De Angelis aggiungendo che "anche nei prossimi mesi, Enel continuerà a perseguire con grande disciplina un'allocazione selettiva del capitale, massimizzando efficienza ed efficacia della gestione, nonché la sostenibilità finanziaria e ambientale. Siamo pertanto fiduciosi di raggiungere tutti i nostri obiettivi per il 2024, inclusa la riduzione del debito netto di Gruppo". 

 Il debito pro forma di Enel è sceso a 54 miliardi di euro nel primo trimestre, come annunciato nel Capital market day di novembre 2023, considerando anche le dismissioni ormai in fase di finalizzazione, spiega la società. I ricavi - si legge nella nota dopo il Cda presieduto da Paolo Scaroni che ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2024 - si sono attestati a 19.432 milioni (-26,4% sullo stesso periodo del 2023) in decremento "principalmente attribuibile ai minori ricavi della Generazione Termoelettrica per la progressiva discesa dei prezzi nei periodi a confronto, nonché per effetto dei minori volumi di energia elettrica prodotti da fonte termoelettrica, principalmente in Italia e Spagna, e alla riduzione dei ricavi dei Mercati Finali per le minori quantità vendute di energia elettrica e di gas in un regime di prezzi medi decrescenti, principalmente in Italia e Spagna; tali effetti sono stati parzialmente compensati dall'aumento dei ricavi da vendita di energia elettrica in America Latina, principalmente in Colombia, Perù e Brasile".

Nel primo trimestre 2024, Enel ha sostanzialmente raggiunto la neutralità dei flussi di cassa (ovvero la generazione di cassa ha sostanzialmente coperto investimenti e dividendi). La produzione a zero emissioni raggiunge l'82% (contro il 70% del primo trimestre 2023).
I risultati del primo trimestre sono in linea con la guidance per il 2024 e superano le attese del mercato (6,1 miliardi rispetto a 5,7 per l'Ebitda ordinario; e 2,2 miliardi contro 1,8 per l'utile netto ordinario). 

 L'energia netta prodotta dal Gruppo Enel nel primo trimestre 2024 è pari a 48,7 TWh, con una riduzione di 5,1 TWh rispetto al valore registrato nell'analogo periodo del 2023 (-9,5%, -5,2% a parità di perimetro). In particolare, si rileva un aumento nella produzione da fonti rinnovabili di 2,8 TWh (+2,8 TWh idroelettrica; -0,7 TWh eolica; +0,7 TWh solare); un decremento nella produzione da fonte termoelettrica di 7,6 TWh, per minore produzione da impianti a carbone (-4,5 TWh), ciclo combinato (-2,6 TWh) e Oil&Gas (-0,5 TWh); una lieve riduzione nella produzione da fonte nucleare di 0,3 TWh.

La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, includendo anche i volumi da capacità gestita, è stata ampiamente superiore rispetto alla produzione da fonte termoelettrica, raggiungendo 36,7 TWh (33,1 TWh nell'analogo periodo del 2023, +10,9%), a fronte di una produzione da fonte termoelettrica pari a 9,4 TWh (17 TWh nell'analogo periodo del 2023, -44,7%). La produzione a zero emissioni ha raggiunto l'80,7% della generazione totale del Gruppo Enel considerando unicamente la produzione da capacità consolidata, mentre è pari all'82,2% includendo anche la generazione da capacità gestita.
L'ambizione a lungo termine del Gruppo Enel è di azzerare le emissioni dirette e indirette entro il 2040, si legge nella nota. 

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