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Studenti-attori per la stagione del Teatro Grande di Pompei

Studenti-attori per la stagione del Teatro Grande di Pompei

Torna il progetto della soprintendenza, in scena Aristofane

NAPOLI, 09 maggio 2024, 18:04

Redazione ANSA

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Con 120 ragazzi - provenienti dai licei e gli istituti tecnici della provincia vesuviana, Pompei, Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata - il teatro diventa educazione morale. Sabato 25 e domenica 26 maggio, alle 21, i giovani studenti/attori delle scuole del territorio vesuviano apriranno la stagione estiva del Teatro Grande di Pompei con "Pluto God of gold" riscrittura da Aristofane, di Marco Martinelli con musiche di Ambrogio Sparagna, eseguite da Antonio Matrone, Vincenzo Core, Erasmo Treglia, Tammorra Trio, professionisti della scena teatrale di fama internazionale.
    Il teatro si esprime come esigenza di stabilire un concreto legame con il patrimonio culturale d'appartenenza. Da qui il progetto nato da un'intuizione del direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, "per restituire al teatro, per dirla con Aristotele, la sua funzione di catarsi, di purificazione delle nostre menti e anime attraverso il pronunciare una verità, a volte anche scomoda". Il progetto è stato realizzato grazie a un protocollo di intesa con l'Ufficio regionale scolastico della Campania.
    Quest'anno il progetto, di cui è Rup la dottoressa Maria Rispoli, vede la partecipazione ampliata delle scuole: dopo il Liceo E. Pascal di Pompei, l'Istituto Superiore E. Pantaleo di Torre del Greco, entrano il Liceo G. de Chirico di Torre Annunziata e l'Istituto Superiore R. Elia di Castellammare di Stabia. Economicamente il progetto, sostenuto dal Parco di Pompei, si avvale quest'anno del contributo della direzione generale Spettacolo, e del supporto di uno sponsor, American Express, che per il secondo anno si affianca ad attività del Parco.
    "Pluto" è l'ultima commedia delle undici superstiti di Aristofane. Il contadino Cremilo è ossessionato dalle ingiustizie che dilaniano Atene: perché le ricchezze vanno solo ai malfattori? In base al responso dell'oracolo, segue la prima persona che incontra, un cieco: quel cieco è Pluto, il dio della ricchezza. Per forza i soldi van sempre ai delinquenti e ai corrotti: perché il dio non ci vede! Cremilo lo cura e gli restituisce la vista, e tale atto "rivoluzionario" porterà abbondanza e serenità nelle case dei giusti.
   

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